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Un corso di Eco-narrazioni per docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado della città di Ragusa

Pubblicato il 23 ottobre 2023 • Comunicati Stampa

UFFICIO STAMPA

Comunicato n.495

Un corso di Eco-narrazioni per docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado della città di Ragusa

Circa cento docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado della città di Ragusa prendono parte, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, al corso “Eco-narrazioni. Atelier formativi per la cura educativa” nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania e il Comune.

Negli incontri i docenti vengono coinvolti nella progettazione e realizzazione di percorsi eco-narrativi nei propri contesti didattico-scolastici. Le attività formative previste hanno infatti un carattere teorico-laboratoriale e vengono condotte da docenti universitari e da esperti nell'ambito della pedagogia della narrazione.

Nel fine settimana si è tenuta la prima due giorni del corso nello spazio “SoffiaSogno” della biblioteca civica “Giovanni Verga”.

Alla lezione introduttiva erano presenti gli assessori ai Servizi sociali e alle Pari Opportunità, Elvira Adamo, e all’Istruzione, Catia Pasta.

“Soffiasogno, ovvero lo spazio che ha accolto questa prima due giorni – hanno dichiarato le assessore Adamo e Pasta - è un luogo in cui si “seminano” buone pratiche per le nuove generazioni, che qui potranno allenare il pensiero tramite la lettura, il dialogo, l’incontro. Questo luogo e chi lo porta avanti, che ringraziamo per la dedizione e l’impegno, rappresenta la volontà che Ragusa e questa Amministrazione hanno di considerare educazione e formazione come i capostipiti della nostra comunità.

Un sentito ringraziamento, infine, all’Università di Catania e ai docenti di Scienze della formazione per il progetto”.

La professoressa Gabriella D’Aprile, dell’Ateneo Catanese, che ha tenuto la prolusione, ha a sua volta ringraziato il Comune di Ragusa “per la sensibilità su questi temi. È importante - ha detto - che si promuova questa esperienza di educazione diffusa, con un forte impatto in senso trasformativo”.

La prima riflessione è stata dedicata al tema: “La cura educativa. Modelli, pratiche, esperienze”. Sono intervenuti la professoressa Gabriella D’Aprile e il professore Giambattista Bufalino, coordinatori scientifici del corso. A seguire l'atelier formativo “L’anima smarrita” guidato da Francesca Aparo e Robertina Nicastro che curano lo spazio “SoffiaSogno”.

Il secondo giorno, invece, la professoressa Laura Marchetti dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria ha coinvolto i docenti in un percorso affascinante e appassionato sul tema: “La fiaba come voce dell’ecologia profonda”. Poi ha curato l'atelier formativo su: “Il filatoio: tessere trame di comunità”.

Il prossimo appuntamento a novembre, il 10 e l’11. Di “Pensiero ecocritico e narrazioni resilienti” parlerà Elena Zizioli dell’Università Roma Tre, con un atelier formativo “Semi di futuro”. Sul tema: “Econarrazioni ed ecofiction a confronto con la recente letteratura giovanile” interverrà Letterio Todaro dell’Università di Catania, mentre Leonardo Ancone dell’Università di Salerno curerà una riflessione dal titolo: “Da Cosimo a Marcovaldo. La narrazione della natura tra fuga e disillusione”, con un atelier formativo intitolato “Dall’alce all’aiuola. Calvino e l’archetipo eco-narrativo”.

Ultimo appuntamento il 15 dicembre, sul tema: “Storie tra i banchi. Raccontare e raccontarsi”.

“Narrare – spiegano gli organizzatori del corso - è uno strumento indispensabile di interazione con gli altri, una pratica sociale ed educativa necessaria per dar voce alle esperienze, interpretare la realtà che ci circonda, coltivare memoria, attribuire e condividere significati arricchenti sul piano esistenziale”.

In particolare, nei contesti scolastici “il docente che si avvale dei linguaggi della narrazione nell’esperienza educativa e formativa è attento a cercare di ricucire le trame spesso frammentate delle diverse biografie e a riscoprire la bellezza dell'esistere in relazione, tessendo legami inclusivi, di cura, solidarietà, cooperazione”. Storie e narrazioni possono essere, quindi, utilizzate in modi e con scopi diversi “per creare una varietà di contesti narrativi atti a facilitare la formazione umana e integrale e stili autenticamente ecologici di abitare il mondo”.