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Le tragedie greche di Siracusa, tradotte in giapponese, cinese e arabo dalla Struttura Didattica Speciale di Ragusa

Pubblicato il 15 gennaio 2024 • Comunicati Stampa

UFFICIO STAMPA

Comunicato n.16

Le tragedie greche di Siracusa, tradotte in giapponese, cinese e arabo dalla Struttura Didattica Speciale di Ragusa

L’assessore allo Sviluppo di Comunità e all’Università Giovanni Iacono informa che la Struttura Didattica Speciale di Ragusa ha stipulato un accordo di collaborazione con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa per la traduzione in cinese, giapponese e arabo delle versioni italiane dei testi delle rappresentazioni classiche prodotte per il Teatro Greco di Siracusa.

Dal 10 maggio al 29 giugno 2024 l'INDA metterà in scena al Teatro Greco due tragedie greche, l'Aiace di Sofocle per la regia di Luca Micheletti, nella traduzione di Walter Lapini, e la Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide per la regia di Paul Curran, nella traduzione di Nicola Crocetti; e per la prima volta una commedia latina, il Miles Gloriosus di Plauto per la regia di Leo Muscato nella traduzione di Caterina Mordeglia.

Si comincia quest’anno in via sperimentale con la lingua giapponese, grazie a un contributo dell’Assessorato all’Università del Comune di Ragusa, e a partire dall’anno prossimo l’iniziativa si allargherà all’arabo e al cinese. La traduzione in giapponese della versione italiana dei tre testi classici è stata affidata a Naomi Sasaki, esperta di ‘opera in musica’ e di traduzioni teatrali, e avrà una significativa ricaduta didattica sugli studenti di giapponese dei corsi ragusani, oltre a costituire un'importante novità e una sicura attrattiva per il pubblico nipponico, notoriamente appassionato di teatro classico, che potrà disporre di un volumetto a stampa con il testo tradotto. L’assessore Iacono, soddisfatto dell’accordo, dichiara che “questo è un altro tassello che pone la realtà universitaria ragusana e chi studia a Ragusa all’attenzione nazionale e internazionale; tante altre azioni abbiamo in programma, con ricadute sul territorio. Studiare a Ragusa è una opportunità”,