Paventata chiusura dello stabilimento Versalis di Ragusa
Pubblicato il 12 novembre 2024 • Comunicati Stampa
Ufficio Stampa
Comunicato n.571
Paventata chiusura dello stabilimento Versalis di Ragusa
Dichiarazione del sindaco Peppe Cassì
“Sulla vicenda della paventata chiusura dello stabilimento Versalis di Ragusa, parto dalla recente intervista del direttore operativo per la trasformazione industriale di Eni, l’ing. Giuseppe Ricci.
“Mentre nel siracusano è prevista una bioraffineria e un impianto per il riciclo chimico delle plastiche […] a Ragusa il discorso è diverso: La produzione del polietilene è fuori mercato, almeno quanto è anacronistico l’impianto al centro della città. Il piano prevede di fermarlo e piantare nel sito attività più leggere dal punto di vista industriale, ma da supporto al mercato futuro: centri di eccellenza, tecnologici di manutenzione, e attività sperimentali sulla circolarità. Il presidio lo terremo, quelli che dovranno sparire sono i camini”.
Al di là del fatto che l’ingegnere evidentemente non conosce l’ubicazione dello stabilimento, mi pare chiaro come per alcuni siti ci sia un piano di riconversione industriale ben definito, con investimenti da centinaia di milioni di euro, e per Ragusa solo principi generali, dichiarazioni di intenti su cui si potrebbe anche concordare se tradotte in azioni concrete, che al momento non si vedono né si conoscono.
Ad oggi, l’unica certezza è che l’impianto si ferma. Si ferma con pochissimo preavviso, si ferma danneggiando i lavoratori e si ferma paralizzando tutto l’indotto, a cominciare dal centinaio di autotrasportatori che ha recentemente acquisito nuovi mezzi proprio per andare incontro alle esigenze dell’azienda. Dovrebbero reinventarsi su altri e già saturi mercati? Dovrebbero trasferirsi con le loro famiglie dall’oggi al domani in un’altra regione?
Per questo non possiamo che essere al loro fianco fin dal primo momento e chiediamo innanzitutto una proroga di almeno un anno alla chiusura.
Ragusa ha dato tanto al gruppo Eni, in termini di sfruttamento delle risorse, di lavoratori e di conseguenze ambientali, non possiamo semplicemente accettare un benservito.
Ragusa non può sempre essere il territorio sacrificabile e ringrazio i sindaci dei Comuni Iblei che hanno aderito alla manifestazione odierna manifestando la propria vicinanza”.