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Chiesa di Santa Maria delle Scale

Ultima modifica 12 marzo 2018

Secondo una tradizione locale, priva tuttavia di riferimenti documentari, la chiesa sarebbe stata edificata dai monaci Cistercensi dell'abbazia di S. Maria di Roccadia di Lentini, nella prima metà del secolo XIII. Risulta comunque già esistente agli inizi del secolo XIV e riveste una notevole importanza dal punto di vista architettonico, poichè conserva un'intera navata e numerosi resti lapidei di stile gotico che ci riportano allo stile architettonico della città prima delle distruzioni operate dal terremoto del 1693. Il sisma produsse, nella chiesa, solo danni lievi che vennero ben presto riparati, ma nella seconda metà del XVIII secolo a causa dell'aumento della popolazione e col pretesto di presunti pericoli di crollo, l'edificio venne ampliato e in gran parte ricostruito. 
L'antica chiesa era preceduta da un portico con arcate, chiamati "le pinnate di Santa Maria", che occupava l'attuale navata sinistra sotto il cui pavimento ci sono anche cospicui resti del suo pavimento in lastre di calcare. 
In un lato del portico c'era un pulpito ottagonale in pietra, oggi murato all'esterno della chiesa, e le pareti erano decorate con numerose pitture murali. Tra queste una raffigurava San Giovanni Battista che battezzava Gesù; la chiesa infatti pur non essendo parrocchiale era "sacramentale" cioè poteva amministrare i sacramenti del battesimo e del matrimonio per conto della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista da cui dipendeva. 
A destra del portico c'era il campanile, ancora esistente, sotto il quale, in una cappellina di gusto rinascimentale, si trova un pregevole fonte battesimale, scolpito nel 1552 in un solo blocco di pietra pece. 
L'interno della chiesa, ad aula unica, aveva tre cappelle, delineate da grandi arcate di stile tardo-gotico di origine catalana, ricche di sculture ed intagli in pietra raffiguranti creature celesti, elementi vegetali ed animali e creature mostruose e fantastiche, ad indicare il dominio di Cristo sulla realtà del cielo, su quelle terrestri e su quelle degli inferi. La cappella centrale, dedicata all'Assunzione della Madonna era stata rifatta nel 1538, in forme rinascimentali, ed impreziosita da una grande pala in terracotta policroma raffigurante la "Dormitio Virginis". 
Tra la fine del XVI e l'inizio del XVI secolo fu aggiunta un'altra cappella dalle linee molto semplici con i piedritti costituiti da due colonne appoggiate a lesene che reggono un arco acuto dalle linee molto sobrie. 
Nella ricostruzione settecentesca l'orientamento della chiesa venne ruotato di 90º e le tre pareti laterali, furono trasformate nell'attuale navata destra.

  


I testi e le immagini sono state estratte dal libro: "I Monumenti del Tardo Barocco di Ragusa" 
per gentile concessione della T.N.G. srl - NONSOLOGRAFICA. 
Le foto sono di Francesco e Stefano Blancato, i testi di Giuseppe Antoci I diritti di autore sulle immagini e sui testi sono di esclusiva proprietà della - NONSOLOGRAFICA srl - 
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